Intolleranza alle Patate, sintomi e come sostituirle

Le patate consistono in natura in tuberi commestibili tra i più conosciuti a consumati al mondo della specie Solanum tuberosum, sottoposti a processi termici impiegati all’interno di diverse ricette.

Sotto un’origine collegata strettamente alle Ande la patata venne coltivata in prossimità del lago Titicaca, diventando uno degli alimenti alla base delle tradizioni Inca, il quale sviluppò un ampio numero di varietà dello stesso tubero al fine di renderlo adattabile alle diverse stagioni e condizioni climatiche.

Tra le prime popolazioni europee ad entrare in contatto con le patate vi furono i conquistadores spagnoli del Perù, sotto una documentazione scritta a descrizione del famoso tubero datata 1537. A livello europeo le patate trovarono un’ampio commercio a partire dal XVIII secolo, sotto un’incremento esponenziale della popolazione in grado di apportare fino a 4 volte in più le qualità nutritive date dal frumento.

In che cosa consiste nello specifico l’intolleranza alle patate? Attraverso questo nuovo articolo ci occuperemo di approfondire tutte le particolarità legate alle patate ai sintomi di un’eventuale intolleranza, soffermandoci in particolar modo sulle alternative e le modifiche alimentari.

Intolleranza alimentare alle Patate: tutto quello che occorre sapere

La famiglia delle solanacee comprende allo stesso modo i tuberi delle patate, i pomodori, melanzane e i peperoni, per i quali l’intolleranza potrebbe scatenarsi sia sotto l’assunzione di un mix di tali alimenti oppure singolarmente.

In riferimento alle patate l’intolleranza viene scatenata principalmente dagli effetti dati dagli agenti chimici con i quali i tuberi risultano essere stati trattati piuttosto che dall’alimento e le sue proprietà in sé.

Determinare un’intolleranza alle patate, ma anche ad un ulteriore alimento, non risulta un’impresa semplice, spesso soggetta alla gran confusione presente nell’individualizzazione dei sintomi e dei metodi di trattamento, comprese le anamnesi mediche. La maggior parte dei soggetti potrebbe ritrovarsi a soffrire di un’intolleranza senza la consapevolezza dell’alimento specifico dannoso introdotto.

Le intolleranze alimenti rappresentano odiernamente la nuova ‘piaga’ dei disturbi più comuni dati dall’assunzione degli alimenti spesso di pessima qualità oltre alle singole risposte date dall’organismo.

In presenza di un’intolleranza alimentare specifica si dovrà provvedere ad una riduzione sostanziale dell’alimento responsabile dei disturbi, compresa la sua completa eliminazione e l’alternanza con cibi sostitutivi all’interno del regime alimentare.

Tra i sintomi più comuni ricollegabili all’intolleranza alle patate si trovano diarrea, mal di stomaco, coliti, vomito, stitichezza, aritmie, tachicardie, asma, stanchezza cronica, gonfiori addominali, cellulite, sovrappeso, cistiti, ritenzione idrica, arrossamenti cutanei ricorrenti.

Le intolleranze alimentari possono rientrare inoltre in categorie “ritardanti” o “nascoste”, ovvero sotto manifestazione dei sintomi nel lungo periodo oppure in assenza di disturbi eccessivi. L’intolleranza potrebbe portare ad uno squilibrio della flora intestinale approdando ai sintomi associati sopra descritti.

Sarà quindi fondamentale evitare l’alimento in questione come le patate, presentando attenzione anche alle eventuali tracce contenute in ulteriori preparazioni riportate sulle etichette tra gli ingredienti.

Odiernamente si può usufruire di alcuni test per la rilevazione delle intolleranze alimentari tra cui il  Test kinesiologico, D.R.I.A. test, Test bioelettrici (Vega, Moral), Test citotossico e il Test ELISA.

In presenza di un’intolleranza alle patate si dovrà prestare attenzione anche al resto degli alimenti appartenenti alla stessa famiglia delle solanacee.

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