Con la Scuola Bolognese si comprende un movimento pittorico fiorito a Bologna tra il XVI e il XVII secolo, il quale contenne alla città d’arte di Firenze il primato della pittura italiana. In un primo momento gli artisti aderenti alla Scuola Bolognese passarono soprattutto sotto i nomi di Carracci, Ludovico, Agostino e Annibale, mentre successivamente si ricordano gli artisti Guercino e Guido Reni.
Indice
Scuola Bolognese
Tra il 500 e il 600 i tratti artistici dell’arte emiliana e moderna si fondono attraverso una prima opera rappresentata da Correggio, racchiudendo l’espressività dell’arte lombarda e romana. Entrambi gli stili si fondono creando una nuova espressiva simbiosi rappresentando il naturalismo e classicismo, discostandosi dal classico manierismo toscano e romano legato soprattutto al Cinquecento.
In fase iniziale le due correnti filosofiche e artistiche procedono in senso parallelo per poi fondersi tra l’amore per la natura, i concetti legati al classicismo, dando origine ad una nuova stagione artistica a protagonismo indiscusso dei Carracci. Il distacco dal periodo Rinascimentale avviene in maniera progressiva e graduata, nonostante un’arte bolognese strettamente concentrata su di un modello provinciale rispetto ad altri correnti. La Scuola Bolognese raggiunge il suo apice grazie all’arrivo sul territorio di pittori desiderosi di apprendere la nuova arte tra cui Pellegrino Tibaldi, il Nosadella e il Passerotti.
A rinnovare le tematiche della Controriforma artistica furono soprattutto Annibale, Ludovico e Agostino Carracci concentrandosi sugli aspetti e sulla storia della vita quotidiana, avvicinando al concetto delle figure più sacre quello di un’umanità semplice ed umile. Fino al termine del periodo cinquecentesco la Scuola Bolognese rimane consacrata al territorio padano, suddivisa nella corrente naturalistica ad esaltazione degli aspetti quotidiani grazie agli artisti Ludovico Carracci e Annibal; alla corrente classicista strettamente accademica rappresentata dalle opere romane di Raffaello e Michelangelo.
Mostre pittura bolognese
Nella riscoperta della Scuola Bolognese si dimostrarono particolarmente importanti le mostre dedicate alla pittura del periodo, organizzate tra il 1954 e il 1970, in occasione delle edizioni della Biennale d’arte antica, riscoprendo e rivalutando l’importanza dell’arte territoriale bolognese.
Gli artisti chiave della Scuola Bolognese
Tra il 1401-1500 si ricordano gli artisti: Francesco Francia (1447-1517) e Lorenzo Costa (1460-1535). Dal 1501-1600 gli artisti Amico Aspertini (1474-1552), Girolamo da Treviso (1497-1544), Pier Maria Pennacchi (1464 – prima del 1515), Girolamo da Carpi, Denijs Calvaert, Pietro Faccini (1552-1614), Prospero Fontana (1512-1597), Lavinia Fontana (1552-1614), Giovanni Francesco Bezzi (Nosadella) (1530-1571), Bartolomeo Passerotti (1529-1592), Bartolomeo Cesi (1556-1629), Annibale Carracci (1560-1609).
Ludovico Carracci (1555-1619), Agostino Carracci (1557-1602), Carlo Bononi (1569- c.1632), Giovanni Andrea Donducci (il Mastelletta) (1575-1655), Sisto Badalocchio (1581-c.1647), Camillo Procaccini, Domenico Tibaldi, Bartolomeo Ramenghi, Giovanni Battista Ramenghi. Tra il 1601-1650 gli artisti Domenico Ambrogi (c. 1600-1678), Benedetto Gennari, Guido Reni (1575-1642), Domenichino (1581-1641),
Francesco Albani (1578-1660), Giovanni Francesco Barbieri (il Guercino) (1591-1666), Lionello Spada, Lucio Massari, Giacomo Cavedone, Bartolomeo Schedoni, Francesco Gessi (1558-1649).
Simone Cantarini (Il Pesarese) (1612-1648), Carlo Cignani (1628-1719), Giovanni Antonio Burrini, Giovanni Gioseffo dal Sole, Lorenzo Pasinelli (1629-1700), Elisabetta Sirani (1638-1665), Marcantonio Franceschini, Guido Cagnacci (1601-1663)
Lorenzo Garbieri (1580-1654), Domenico Maria Canuti (1620-1660), Angelo Michele Colonna (1604-1687), Agostino Mitelli (1609-1660), Giovanni Maria Galli Bibbiena, Alessandro Tiarini, Giovanni Andrea Donducci (il Mastelletta), Flaminio Torri, Benedetto Zalone, Aureliano Milani. Tra il 1650-1700 e oltre gli artisti Giuseppe Maria Crespi (1665-1747), Donato Creti, Ubaldo Gandolfi, Gaetano Gandolfi, Carlo Besoli, Giuseppe Marchesi (detto il Sansone).