Otoliti Orecchio: quanto tempo per guarire

Otoliti Orecchio

Quanto tempo occorre all’organismo umano per guarire dal fastidioso problema dell’otolite? Quando si parla di otoliti, in termini medici, si intende una piccolissima concrezione di ossalato di calcio inglobato all’interno di una matrice a sostanza gelatinosa contenuta nell’endolinfa dell’orecchio interno.

Ad interessare le otoliti si dimostrano essere soprattutto gli spostamenti, risultando particolarmente pesanti, in grado di coinvolgere le cellule ciliate interferendo con le sinapsi delle terminazioni nervose in relazione ai movimenti della testa.

Tali reazioni si dimostrano in grado di apportare una perdita sensibile dell’equilibrio nei soggetti affetti da otite, sotto i conseguenti sintomi di sbandamento e perdita della stabilità eretta del corpo.

Attraverso questo nuovo articolo specifico ci occuperemo di approfondire tutto ciò che riguarda l’otolite dell’orecchio, soffermandoci in particolar modo sui sintomi principali, le diverse terapie di trattamento e le tempistiche stimate di guarigione dalla patologia.

Otolite Orecchio: tutto quello che occorre sapere

Le otoliti libere presenti all’interno dell’endolinfa, appartenente alla condizione più comune del disturbo, vengono associati alla vertigine parossistica posizionale benigna, denominata anche cupololitiasi. Alla base scientifica delle otoliti non risulta ancora identificata la causa scatenante, motivo per il quale tali condizioni risultano spesso difficili da individuare.

Il sintomo principale legato all’otolite risulta essere proprio la sensazione di vertigine e la conseguente perdita dell’orientamento e della stabilità corporea. Le otoliti vengono facilmente individuate all’interno del cranio dei pesci, del tutto simili a sassolini dalla colorazione bianca.

Nei pesci le otoliti consentono ai sensi di orientamento sulla base delle cellule sensoriali dove si appoggiano, andando a stabilire età e dimensioni dei pesci tramite l’analisi della struttura lamellare concentrica a crescita stagionale, del tutto simile agli anelli presenti nei tronchi degli alberi.

I soggetti affetti da otolite potranno riconoscere i primi segnali del disturbo dovuti alla sensazione di vertigine, più o meno accentuata a seconda della gravità della patologia. Le vertigine presentano solitamente una breve durata consistente in eventi sporadici e transitori, dovuto alle diverse posizioni assunte dalla testa.

In abbinamento alle vertigini le otoliti presentano anche un corredo sintomatico dato da nausea, palpitazioni, sudorazione eccessiva, stato confusionale transitorio. Tra le cause scatenanti le otoliti si trovano soprattutto eventi  traumatici,vascolari, farmacologici, stress, origini infettive, traumi sportivi, traumi della strada come il colpo di fulmine.

In presenza di otoliti si dovrà ricorrere alla diagnostica specialistica di un otorino, in supporto ad una terapia farmacologica a contrasto del corredo sintomatico sopra descritto. L’otorino provvederà inoltre al riposizionamento delle otoliti attraverso una serie di movimenti specifici, al fine di farli fuoriuscire dai canali semicircolari.

Tale trattamento dovrà essere ripetuto a distanza di qualche giorno, sotto le mani del personale otorino preparato. In casi estremamente rari l’intervento chirurgico rappresenta l’unico metodo efficace in presenza di otoliti, dimostrandosi tuttavia un’eventualità piuttosto rara.

In seguito alle manovre eseguite dall’otorino si dovrà cercare di evitare alcuni movimenti legati alla testa, rimanendo in posizione eretta per alcune ore, tenendo l’orecchio a livello della spalla al fine di non compromettere lo stato dei trattamenti eseguiti sul lettino medico.

I costi dei trattamenti varieranno a seconda delle figure professionali e della durate del processo di guarigione.

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